Tutto quello che devi sapere sulla musica in Brianza

MUSICA IN BRIANZA

Tutto quello che devi sapere sulla musica in Brianza

Sem e le Visioni Distorte : ecco l’intervista di presentazione del nuovo singolo “Il vuoto dentro”

Originari dell’hinterland milanese ma abituali frequentatori della Brianza, almeno fino a quando i concerti dal vivo in estate erano ancora la norma.

SeM e le Visioni Distorte nascono nel 2014 con l’idea di coniugare il sound aggressivo e diretto dei Motörhead al rock’n’roll sincero e autentico italiano
in stile Rats con testi rigorosamente in italiano per farsi capire da chi li ascolta. Una band attenta all’immagine oltre che ai suoni, una presenza costante sui principali social e video di qualità a sostegno dei propri brani.

Lo scorso 12 maggio è uscito il loro nuovo singolo “Il vuoto dentro”, una traccia di puro rock, ruvido, aggressivo e coinvolgente . “La scelta di far uscire il singolo in questo periodo è bizzarra, – spiega la band – oggettivamente manca la dinamica che è più nostra per la promozione, i piccoli locali con la gente ubriaca e presa bene. Ma è un brano che, indipendentemente dalla storia personale alla quale è legato, può essere un conforto o uno sfogo per tutti.”

Nei giorni scorsi abbiamo avuto modo di incontrare la band e questa è l’intervista che abbiamo realizzato.

1) Partiamo dagli inizi. Ci raccontate come nasce il gruppo “Sem e le Visoni Distorte” e quali artisti vi hanno influenzato almeno agli inizi ?

Il nome del gruppo rappresenta due cose: sia le “Visioni Distorte” di SeM declinate nei testi che scrive per la band, frutto dei deliri personali di mr. Cilindro, che i favolosi musicisti che trasportano in potenza sonora e rock’n’roll quanto ideato assieme dalla squadra. Nome italiano perché siamo italiani, suona un po’ hipster forse ma é evocativo ed è la dichiarazione di intenti del “vi spacchiamo il culo coi nostri riff”.
Le due band che prima di tutte ci hanno influenzato sono i Motörhead per la cazzimma e Rats per il genuino costruire pezzi Rock che spaccano.

2) Dalla vostra biografia si legge che avete all’attivo due Ep ed un album. Come si è sviluppato il vostro progetto nel corso degli anni ?

Inizialmente il progetto è nato per dare la possibilità alle visioni distorte di SeM di sfogarsi con una formula semplice e primordiale, quella del rock in italiano. E allo stesso modo è nato il primo EP (#cROCKantezza), grezzo ed autoprodotto per dare l’idea precisa di un gruppo non eccessivamente raffinato ma più dedito alla grinta e al rock’n’roll. Nel tempo il sound si è ovviamente raffinato ed anche la costruzione dei testi, cosa che in parallelo ha portato a voler elevare anche il livello delle registrazioni perché la necessità comunicativa e di far comprendere quanto scritto viaggiava di pari passo con l’evoluzione dello show.

3) Negli ultimi mesi il gruppo ha ricostituito la formazione e pubblicato nello scorso mese di maggio un nuovo singolo “Il vuoto dentro”. Possiamo considerarlo un primo passo verso l’uscita di un nuovo album con i nuovi membri della band ?

Non è che il gruppo si è ricostruito, alla fine della fiera è sempre stato un ciclo continuo è abbastanza fluido di Visioni Distorte che, per un motivo o per l’altro, si sono scambiate. La formazione attuale è molto equilibrata e contribuisce ad un suono più organico nel suo insieme e più sperimentale per i contributi dei singoli musici. Il Vuoto Dentro è sicuramente il preambolo di un nuovo capitolo musicale, ma che sia l’anticipo di un LP penso sia sbagliato, anche perché non ne abbiamo la reale esigenza. Vogliamo raccontare delle storie, e quando pensiamo sia il momento giusto farle uscire. Magari alcune di esse saranno raccolte in un più breve EP, ma non vogliamo seguire uno schema canonico.

4) I vostri Ep ed album sono stati pubblicati solo in digitale oppure anche in cd ? E quanto è difficile pubblicare un cd nella nostra zona ?

SeM: EP e disco esistono in tiratura limitatissima a livello fisico, e nel nostro microcosmo sono andati bene (praticamente non ne abbiamo più), ma bisogna ammettere che il formato fisico per quanto sia stupendo risulta anche desueto, e piano piano andrà a morire definitivamente. Noi, come anche altre band underground, stiamo studiando altri formati tramite i quali veicolare la nostra musica in digitale. Un esempio è la nostra intera discografia venduta come porta preservativo. Abbiamo raccolto tutte le nostre canzoni su un’unica piattaforma e tramite un codice stampato sul porta preservativo è possibile scaricarla sui propri PC. Il preservativo ovviamente è un omaggio della band. “Hard Rock for Hard Sex” è lo slogan.
Comunque. I dischi ormai servono alle etichette minori per scucirti qualche soldo, ha quasi più senso fare il vinile, ma alla fine una band indipendente e minore come noi è bene che si dedichi ad altri supporti. Peccato ci siano ancora riviste di settore che se non hai il disco non ti calcolano.
Gabo: Nel nostro contesto medio piccolo è difficile. Nella nostra zona Lombarda mi sembra ancora più difficile. Dal mio punto di vista mi sembra che dal centro Italia in poi ci sia un po’ più di movimento musicale, ma è una mia prospettiva.

5) Dalla visione dei vostri video si nota che attribuite molta importanza ai testi . Da questo motivo nasce la scelta di cantare in italiano ?

E’ la nostra lingua madre e prevalentemente si suona in Italia. Vogliamo instaurare una connessione con chi ci ascolta. E anche sfatare il mito dell’inadattabilità della nostra lingua alla musica un po’ spinta.

6) Lo scorso anno abbiamo avuto modo di assistere a un paio di vostri live (ad Arcore ed al Monte Rock) e ci è molto piaciuta l’immagine del gruppo e lo spettacolo che avete proposto in alcuni momenti ricco di ironia che non fa mai male. Come vedete la possibilità di riprendere l’attività live ?

Sicuramente difficoltosa, noi ci stiamo un po’ organizzando ma non anticipiamo nulla. Sicuramente tutta questa situazione ha contribuito a illustrare come il sistema live noto fino ad ora non sia funzionale, troppo schiacciato da ignoranza (nel senso proprio del non sapere come gira il fumo) e burocrazia. Chi suona dovrebbe cogliere l’occasione per ripensare il sistema, soprattutto per chi suonerà negli anni a venire.

7) Prima del lockdown nonostante ci fossero molti locali che proponevano musica dal vivo in realtà si raccontava come non fosse sempre così facile ottenere la possibilità di fare un concerto . Come valutate la situazione della musica n Brianza e nell’hinterland milanese ?

SeM: Pochi locali e poca collaborazione non agevolano certo. Abbiamo tutti delle responsabilità e dovremmo fare tutti autocritica. Un po’ come spiegato nella domanda prima.
Gabo: Difficile andare in giro a suonare, non c’è un metodo che funziona. Se vai di persona ti dicono di mandare la mail, poi alla mail non ricevi risposta. Non semplice insomma.

8) Ci consigliate qualche disco che avete ascoltato durante la quarantena e che vi è piaciuto particolarmente ?

L’ultimo singolo dei Cara Calma “Giovani Ancora” spacca i culi; Impatto Zero – Inni Generazionali; Bleed dei favolosi Viboras; i Presi Male hanno rilasciato un disco geniale; molto piacevole l’ultimo dei Wet Floor “la città era piena di rumore”; poi “Animante” dei fratelli Neshamà. Tutto quello che pubblicano i Latente. Anche l’ultimo delle Slutmachine è una bomba.
Di più classic che ci ha influenzato “indiani padani” dei Rats, the world is yours dei Motörhead, young & dangerous dei the Struts e The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd.
Gigaton dei Pearl Jam, l’ultimo album, veramente consigliato. E anche Riccardo Inge, un cantautore indie pop, veramente bravo, dategli un ascolto.

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Carlo Pulici