Tutto quello che devi sapere sulla musica in Brianza

MUSICA IN BRIANZA

Tutto quello che devi sapere sulla musica in Brianza

Gli Intensifies ci raccontano il loro nuovo Ep

Un’iniezione di adrenalina prodotta da una semplice manciata di brani: ecco come si presenta l’esordio di questa nuova band monzese che si fa chiamare “Intensifies”.
“Devil’s Eye”, traccia di apertura dell’Ep accompagnata, in fase di uscita, da un video ben realizzato sulle sponde dell’Adda, è puro rock ricco di tutti i fronzoli che servono per dar vita a un suono epico, potente, più metal prog che alt, pronto a colpire al cuore non solo i rockers brianzoli.
“Wish” , più melodica con un piano in bell’evidenza, è una ballata rock mentre “The Guardian” mescola sonorità hard rock inizi anni ’80 e progressive che torna alla luce. E per finire “Mind Of A Broken Heart”, il brano più “commerciale” dell’Ep, quello che si immagina già di ascoltare in auto o in cuffia camminando per la città. Una sorta di ballata metal a cui è meglio dedicare un po’ del nostro tempo che perderne descrivendola.
Gli “Intensifies” si presentano sulla scena rock italiana con tutte le carte in regola per rimanerci. Non perdeteli di vista e seguiteli nel loro cammino. Difficile immaginare che vi deluderanno.

Nei giorni scorsi abbiamo contattato il gruppo per approfondire meglio la storia di questo Ep e qui di seguito vi riportiamo la nostra intervista.

D: Dalla vostra biografia si nota che gli Intensifies non sono altro che l’ultimo tassello di una storia iniziata parecchi anni fa. Potete raccontarci come siete arrivati a scegliere le sonorità che proponete oggi nel vostro Ep d’esordio ?

R: Il percorso è nato come una specie di gioco, anche se c’è sempre stata l’intenzione/ambizione di arrivare a questo punto; dopo le cover, l’idea originaria era di fare Symphonic Metal, ma dopo i primi inediti era chiaro che darsi un genere come obiettivo era stato irrilevante, dato che il genere attuale è frutto di sperimentazioni personali e soprattutto del confronto tra i membri. Il risultato è imprevisto, ma è giusto che sia così

D: Negli ultimi mesi notiamo che molti gruppi esordienti (ma non solo) preferiscono pubblicare Ep di poche canzoni piuttosto che un album vero e proprio. Per voi quali sono stati i motivi che vi hanno portato a scegliere di pubblicare un Ep di 4 canzoni ?

R: I motivi sono vari: il primo EP è per molti il primo impatto con il mondo dello studio di registrazione, quindi cimentarsi fin da subito in un lavoro lungo è un azzardo che comprensibilmente non tutti si sentono di fare. Secondo motivo è che, per ragioni social e promozionali, un insieme di quattro canzoni è più gestibile e funge più da “biglietto da visita”, che è la cosa essenziale per questa fase della storia della band.

D: I suoni che caratterizzano i vostri brani risentono di varie influenze : dal rock tradizionale al metal, dal progressive all’hard rock. Quali sono in gruppi che vi hanno maggiormente influenzato nella composizione della vostra musica ?

R: Ognuno ha messo del suo, secondo il proprio background musicale: Andrea, il chitarrista, si ispira molto al power e al symphonic metal, specie per quanto riguarda la ricerca delle melodie; Lorenzo, tastierista e principale compositore, ha una formazione classica ma anche basata sul progressive, sia storico che più recente, così come sui System of a Down; Leonardo, il bassista,è un po’ l’eccezione, poiché cerca di non avere un riferimento mentre scrive ma si adatta a seconda della situazione, in modo comunque più melodico possibile. Niccolò e Francesco, voce e batteria, fanno parte da poco della band quindi non hanno ancora partecipato alla composizione ma sapranno contribuire con le loro vene più alt-rock moderne.

D: Quali sono le principali difficoltà che secondo la vostra esperienza una band esordiente incontra quando decide realizzare un disco ?

R: Come già accennato, l’inesperienza è un grosso problema, ma il principale ostacolo che abbiamo avuto noi e molte altre band sono i costi; non avendo un produttore, i soldi che ciascuno può mettere nel progetto influiscono anche su certe scelte produttive, che possono compromettere la qualità del lavoro finale.

D: Programmi per il futuro immediato? Avete concerti in corso di definizione ?

R: Al momento stiamo promuovendo l’album online; a metà giugno uscirà il secondo video musicale, quello di Wish, seguito dai lyrics video di tutti gli altri brani; nello stesso periodo avremo anche le copie fisiche del CD. Stiamo cercando concerti per promuoverci anche dal vivo, che è poi la cosa più importante, nonostante sia molto difficile.

D: Domanda che facciamo un po’ tutti. Ci consigliate qualche disco che vi è piaciuto negli ultimi mesi ?

R: Ecco qualche titolo: Eat the Elephant, degli A Perfect Circle; Ategnatos, degli Eluveitie; Distance over Time, dei Dream Theatre.

Carlo Pulici